dbGLOVE: abilitare al dialogo attraverso una tecnologia assistiva

di Gianandrea Gamba

Andare oltre il punto di partenza richiede innanzitutto visione:

questo uno dei pensieri con cui Patrizia Rutigliano, ex Presidente di Ferpi, ha aperto la terza edizione di InspiringPR.

Non è difficile pensare che qualcosa di molto simile sia ciò che è passato per la mente di Nicholas Caporusso, giovane ricercatore barese, quando nei suoi anni da universitario si è avvicinato con interesse al mondo del sociale, scegliendo di aiutare persone con gravi forme di disabilità. Da questa sua esperienza, ed in particolare dalla difficoltà a dialogare riscontrata nelle persone sordo-cieche, nasce in Nicholas la voglia di passare all’azione. Il risultato? DbGLOVE, un dispositivo indossabile che permette, tramite il collegamento a smartphone, di aprire ai sordo-ciechi la possibilità di dialogare, e che proprio alla platea di InspiringPR è stato presentato la mattina del 25 giugno.

Punto di partenza e fonte di ispirazione per questo ambizioso progetto, che ha portato Nicholas a vincere GoBeyond, concorso di idee SisalPay, è stato il metodo Malossi, sistema di comunicazione per persone cieche e sordo-cieche inventato da un italiano. Vediamo come funziona.

Il palmo della mano viene “trasformato” in una tastiera, dove le lettere sono poste in senso orario dalla A alla Z sulle falangi; il problema della distribuzione delle lettere (26) sulle falangi (15) è stato facilmente superato con l’introduzione di due diverse tipologie di input: una pressione per le lettere dalla A alla O, un pizzico per le lettere dalla P alla Z.

dbGLOVE presenta, quindi, analogamente 15 falangi artificiali che possono essere toccate e pizzicate e che permettono, come dicevamo prima, di trasmettere grazie ad una serie di sensori un messaggio dal palmo della mano ad uno smartphone. Sappiamo, però, che il dialogo è sempre bidirezionale: sul retro delle falangi artificiali sono stati installati 15 motorini (gli stessi che, per capirci, fanno vibrare i nostri cellulari) il cui scopo è quello di ricreare sul palmo della mano della persona sordo-cieca che indossa dbGLOVE la sensazione di pizzico e pressione, e le permettono quindi di decodificare tattilmente messaggi provenienti dai dispositivi collegati.

Siamo circondati da tecnologie che invadono la nostra vita, usiamo Facebook, Twitter e gli altri social network per comunicare a distanza ma poi, spesso, rischiamo di non essere in grado di dialogare con chi ci sta accanto.

In questo sta la “visione” di Nicholas: in un mondo nel quale sempre di più la tecnologia viene vista come mezzo da utilizzare nella smaniosa ricerca di dialoghi artificiali con persone lontane, e spesso sconosciute, lui ha voluto, con la stessa passione e semplicità con cui da piccolo smontava il computer per “parlarci ed ascoltarlo”, guardare alla tecnologia come qualcosa che favorisse la comunicazione tra persone che, nonostante la vicinanza fisica, risultavano essere lontane.

E gli applausi scroscianti ed emozionanti alla fine del suo intervento dimostrano quanto rivoluzionaria ed ispiratrice sia stata la sua idea.

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