Francesco Rotolo
Con una laurea in Filologia sanscrita, un passato da attore professionista, un’altra vita come musicista jazz, e una lunga pratica nel campo delle arti marziali e di alcune discipline orientali, Francesco Rotolo è una figura senz’altro originale nell’attuale panorama della comunicazione professionale. Classe 1979, siciliano d’origine, toscano prima poi romano d’adozione, con più di 400 progetti completati in tutto il mondo è oggi uno dei più prolifici e visionari “brand storyteller”.
Consulente, coach, imprenditore, è fondatore di Storyfly, Network internazionale di agenzie e freelance che aiuta brand e corporation a potenziare le loro strategie di narrazione e relazione.
Da molti anni Socio Professionista FERPI, la Federazione Italiana di Relazioni Pubbliche, associa alla sua attività imprenditoriale e professionale quella di docente, presso master, realtà accademiche e centri di ricerca, nonché quella di ricercatore indipendente nei settori delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione strategica, con partecipazioni regolari in qualità di lecturer presso alcuni dei più importanti convegni a livello mondiale in queste discipline quali il BledCom Symposium, in Slovenia, e l’IPRRC, in Florida.
Recentemente, ha pubblicato “Le sfide della Neointermediazione” (Fausto Lupetti Editore, 2023, in uscita), importante volume in collaborazione con il CNEL, incentrato sullo stato di salute del mondo della rappresentanza e dei corpi intermedi.
Il brand, l’identità, il racconto, sono da sempre i temi centrali della sua ricerca: il suo background variegato e il suo percorso originale si traducono oggi in un approccio multidisciplinare alla narrazione che spazia dalla sociologia alla linguistica, dalla psicologia alla semiotica, dalla filologia alle scienze politiche; dallo studio della preistoria e del mondo antico, alla comprensione dei mass media nel mondo contemporaneo. Indaga instancabilmente il legame tra linguaggio, poetica, civiltà e creazione di senso, un interesse completato e arricchito dalla performance artistica, intesa come costruzione di senso. Il suo motto:
“La narrazione, per capirla, la devi sentire nella pelle. La devi fare: è una vibrazione che ci collega tutti”.