Inspiring People: Francesco Moneta

Conosciamo gli speaker di InspiringPR: FRANCESCO MONETA risponde ad alcune domande dei ragazzi del Digital Team, un gruppo di giovani professionisti e studenti UniFerpi che gestiscono i social media di InspiringPR.

1.Cos’è l’ispirazione?

La luce che si accende improvvisamente quando stai cercando la soluzione creativa a un problema. Tempi, modi, contenuti sono fluidi, non ci sono regole. Pensieri laterali o rigorose applicazioni di metodo, valgono entrambe le strade. Usualmente preferisco che accada quando ci si confronta intorno a un tavolo ‘tondo’ con  intelligente vivaci e complementari. Ma spesso mi viene al mattino, banalmente, mentre mi faccio la barba o sotto la doccia. L’ispirazione può nascere da un collettivo o da un singolo, ma è sempre il risultato di esperienze e suggestioni precedenti.

2. Che cosa ti ha spinto ad entrare nella tua “terza vita da comunicatore”? Un processo di naturale evoluzione o qualche ispirazione – o ispiratore – in particolare?
La prima vita l’ho spesa sperimentando diverse strade tra cui scegliere che cosa fare del mio futuro. Nella seconda mi sono dedicato al lavoro con grande – forse eccessiva  – energia , come fanno gli imprenditori che diventano tali da giovani, e poi crescono tra errori, successi, alcuni rimpianti. La terza è nata dal desiderio di dare più valore al mio tempo professionale e personale, dedicandone la gran parte al Pensiero, più che all’Azione, anche per conto terzi (aiutare i  clienti a pensare è un lavoro utile e gratificante): lavorando a progetti intriganti e di innovazione per committenti che meritino il tempo loro dedicato, possibilmente simpatici ed empatici;  essendo circondato da collaboratori e partner di qualità e dall’energia positiva; trovando anche il tempo per avviare qualche progetto proprietario, auspicabilmente profittevole ma di  utilità sociale, meglio se in partnership con gente con cui sia piacevole condividere  nuove sfide: di questi tempi non è cosa facile, ma è necessaria per tenere agile la mente.

Credits: www.archiviolascala.org

E’ una buona esercitazione dare uno sguardo al  passato per re-incontrare gli  ‘ispiratori’ che hanno contribuito a renderci quelli che siamo, nel bene e nel male. Io, in questa composita compagnia devo confessare che trovo raramente celebrità, accademici e personalità  note ai più, magari consegnate alla Storia. La mia ispirazione è quotidiana e ‘on the road’, nasce da partner, clienti, collaboratori, competitor, frammenti di esperienze che hanno un volto e una storia. Ricordo un paio di ‘capi’: Carlo Maria Badinisovrintendente del Teatro alla Scala – che mi ha insegnato che la metà dei problemi che si affollano quotidianamente tende a risolversi da sola, non c’è bisogno di scalmanarsi troppo. O Nicola Trussardi, che più che uno ‘stilista’ era un imprenditore perfezionista che non esitava a rifare completamente progetti, prodotti, processi fino a quando non ne fosse completamente convinto. Una delle mie massime gratificazioni è sapere di essere stato a mia volta ‘ispiratore’ di qualcuno contribuendo a valorizzarne  il talento: ci sono in circolazione imprenditori e manager della comunicazione che mi portano un po’ di riconoscenza per questo, aiuta a dare un senso al proprio lavoro

  3. Quali strategie può mettere in campo un comunicatore davanti alle problematiche della cultura in Italia e così, parafrasando l’introduzione del ministro Dario Franceschini nelle “Minicifre della cultura 2013″, cercare di restituire la centralità che meritano il patrimonio culturale e la creatività italiana?

Oggi il modo più efficace per dare alla nostra Cultura l’importanza e la centralità di ruolo che merita,  è dimostrare che la Cultura è realmente un driver di sviluppo sociale ed economico, oltre che essere un elemento fondamentale per la formazione e la qualità della vita individuali.

E’ dimostrato quotidianamente, ad esempio, che  le contaminazioni tra Arti e Cultura d’Impresa producono effetti economicamente significativi, e misurabili, per la vita delle Aziende. E’ sotto gli occhi di tutti – ma non ancora adeguatamente sedimentato e capitalizzato dalle Istituzioni e dagli Operatori economici – come intorno alle Arti e alla Cultura si creano le fondamenta del successo del marketing e della promozione delle Città e dei Territori. In questi percorsi virtuosi la Comunicazione può giocare un ruolo rilevante, mentre oggi mi pare che la Cultura  sia ancora lontana dall’essere adeguatamente valorizzata e comunicata: è certamente un buon terreno d’azione per il mestiere di comunicatore, in particolare per la professionalità delle Relazioni Pubbliche.

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